Ristoro dell’alba
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ARCHIVIO, il 6 febbraio 2012
Stupito, guardo l’alba che lentamente schiara l’orizzonte.
Il disco rosso del sole nascente occhieggia sulla linea,
la dove la terra incontra l’immenso spazio del cielo;
Sui monti lontani, diafani volumi di luce
che l’umidità della notte, in miriadi cristalli colorati, riflette.
Un nuovo giorno sta per nascere,
sempre diverso e sempre a se stesso
uguale.
M’incammino verso quell’orizzonte,
vecchio e nuovo, con la mente svuotata
dal dolce languore che penetra nella carne
e nella mente,che, stanca da una notte insonne.
si rigenera abbeverandosi della vergine luce.