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Secondo il ministro Sacconi,
a causa della tensione creata attorno al nodo dei licenziamenti inserito nella
lettera all’UE, sta aumentando il rischio terrorismo. Il ministro si riferisce
alle critiche dell’opposizione, che attualmente rappresentano la maggioranza,. e dei sindacati
Dice Sacconi: Oggi vedo una conseguenza, dalla
violenza verbale a quella spontanea e organizzata che mi auguro non arrivi
ancora anche all'omicidio come è già accaduto, l'ultima volta dieci anni fa con
il povero Marco Biagi, nel contesto di una discussione simile a quella di oggi
Di quale violenza verbale si
tratti non c’è modo di saperlo con precisione, ma dato che le sue affermazioni
riguardano le critiche alla proposta di inserire nella giusta causa per i
licenziamenti anche quella economica, si suppone che la violenza l’abbiano
usata i critici; praticamente, il ministro ci sta dicendo che, per evitare il terrorismo,
niente più critiche perché risulterebbero, agli occhi dei presunti terroristi,
un incentivo per entrare in azione.
Il ministro, nelle sue
affermazioni, non tiene conto della violenza verbale di molti politici della
maggioranza: da Bossi a Berlusconi e altri che, con le loro affermazioni, hanno
messo a dura prova la pazienza dei cittadini. Una vale per tutte, quella del
primo ministro quando ha affermato che chi vota a sinistra è stupido.
Di solito, si cerca di
scaricare la colpa delle inadempienze del proprio operato alle opposizioni,
qualsiasi governo lo fa. In questo caso, però, più che scaricare la responsabilità
di eventi accaduti, si cerca di provocare un senso di paura nella popolazione
dando la colpa all’opposizione. E questo non accade a caso. Se si pensa alle
tensioni sociali derivanti dall’aumento della disoccupazione: tensioni che non
nascono a tavolino ma sono determinate dalla paura di non avere un futuro e di
ritornare ai tempi, che molti si ricordano – agli altri, i giovani,
probabilmente gli è stato raccontato dai genitori -, in cui il dipendente,
salvo alcune categorie, era ridotto, per trovare lavoro, ad entrare in
conflitto con altri nelle loro stesse condizioni, si può comprendere anche la
malsana necessità della maggioranza di trovare sin da ora un capro espiatorio
in previsione che si verifichino disordini sociali.
Inoltre, che il terrorismo sia stato sconfitto
in un determinato periodo storico è vero, che il terrorismo sia stato sconfitto
in generale, cioè, eliminato nel modo di reagire di una parte della
popolazione, non lo è. Questo per dire che, e al di la della maggioranza e dei
problemi, la tendenza a risolvere i problemi in modo violento è sempre presente
nella società. Presenza che non sempre si manifesta in azioni isolate contro il
singolo ma anche attraverso azioni di piazza come succede con i Black Blok.
Per concludere, Sacconi non
chiede di abbassare i toni della critica – che di per se ha toni propri – ma critica
a sua volta chi si oppone alla politica del governo aumentando ancor di più i “toni”.