Ristoro dell’alba
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ARCHIVIO, il 6 febbraio 2012
Stupito, guardo l’alba che lentamente schiara l’orizzonte.
Il disco rosso del sole nascente occhieggia sulla linea,
la dove la terra incontra l’immenso spazio del cielo;
Sui monti lontani, diafani volumi di luce
che l’umidità della notte, in miriadi cristalli colorati, riflette.
Un nuovo giorno sta per nascere,
sempre diverso e sempre a se stesso
uguale.
M’incammino verso quell’orizzonte,
vecchio e nuovo, con la mente svuotata
dal dolce languore che penetra nella carne
e nella mente,che, stanca da una notte insonne.
si rigenera abbeverandosi della vergine luce.
Sfida alla montagna o senso di onnipotenza?
Fonte
Succede che alpinisti
esperti decidano di affrontare la montagna pur sapendo che è in arrivo una
perturbazione che potrebbe bloccarli in quota.
Il primo novembre, una guida
alpina decide di guidare una alpinista nella scalata alla via del Linceul sulla
difficile parete nord delle Jorasses con la speranza di poter arrivare alla
vetta prima dell’arrivo della forte perturbazione annunciata dai servizi meteo
di tutta Europa. Purtroppo, però, per motivi ancora sconosciuti, la coppia non
riesce ad arrivare alla vetta per l’arrivo della perturbazione e rimane
bloccata in parete.
Dunque, due persone sono
bloccate a una temperatura di -25 gradi su una parete del Monte Bianco senza
che i soccorsi, a causa del maltempo, riescano a portarli in salvo.
Pur rispettando sia la
professionalità sia la capacità decisionale della guida, c’è da chiedersi come
sia possibile rischiare la propria vita e quella altrui forse solo per un senso
di onnipotenza.