Ancora Sacconi e il terrorismo.
Fonte
Bossi di nuovo all’attacco
del sud che si prende molto e da poco e propone le “gabbie previdenziali”
ovvero, più welfare al nord. È questa la nuova proposta del leader leghista
esposta alla sagra “della zucca”
a Pecorara, provincia di Piacenza.
Dice
Bossi: “Milioni di
persone vivono alle spalle del Nord -. Ditemi se questo è un Paese che può
durare. Nessuno è mai riuscito a mandare a picco il Nord. Siamo abituati a
lottare. Il Nord è la prima forza industriale d'Europa”.
E ancora: “Padania
libera è il grido che fa tremare quei coglionazzi del centralismo romano.
Certo, loro sono forti. Hanno i giornali e i giornalisti. Ma nessuno può
fermare i popoli”
E nei confronti dei
giornalisti si lascia andare a esternazioni tipo: “vi spacco la faccia” “verrà un giorno
in cui la gente vi piglia per il collo” “attenti, c’è un limite alla critica,
fino adesso l’abbiamo accettato, ma prima o poi viene il momento della rabbia”
Non c’è che dire, proprio il
tipico linguaggio arrogante e pretestuoso di chi vuole spingere alla reazione violenta
il popolo.
Il signor Sacconi dovrebbe
riflettere bene prima di addossare la colpa alla società civile. Affermare che “i terroristi e i violenti
organizzati in Italia, come dimostrano i decenni tristi vissuti, non sono
venuti da Marte: li abbiamo allevati
nelle nostre scuole, università, nelle nostre case. E con molta tolleranza
politica, culturale, istituzionale” significa tralasciare la parte più importante
del problema, ovvero, il disagio sociale. Disagio che, da una quindicina d’anni,
si sta sempre più radicalizzando a causa della politica dei governi e non dall’istruzione
ricevuta. Significa anche non considerare il linguaggio usato dal centro destra
– linguaggio aggressivo nei confronti di quanti non condividono la loro ideologia.
Le frasi di Bossi riportate
sopra ne sono un chiaro esempio. Frasi che vengono usate costantemente nei comizi,
in televisione, in parlamento e nelle interviste.
Il sig. Sacconi dovrebbe
riflettere anche sullo spirito anticomunista che da sempre caratterizza l’ideologia
del premier del Pdl. spirito che esclude a priori qualsiasi rapporto civile con
l’avversario e che sottintende in modo chiaro che il liberismo, attuale
ideologia dominante in Italia, sia migliore del comunismo (inteso come teoria
sociale e non in senso marxista/leninista); questo, al di la dei grossi problemi
che sta creando in tutto il mondo occidentale.
Dire che il terrorismo è
stato “allevato” nelle famiglie e nelle scuole, è a dir poco, offensivo per
quanti, in passato, hanno operato affinché tutti avessero un’istruzione.
Dire che è stato “allevato”
con molta tolleranza è falso; la lotta al terrorismo è stata condotta in modo
efficace e senza sconti dall’Italia che il ministro definisce “tollerante”.
Il ministro si dimentica che
negli anni settanta e ottanta, per sconfiggere i movimenti politici di estrema
sinistra o extraparlamentari, non ci fu bisogno di nessuna legge speciale. Movimenti
come lotta continua ebbero vita breve a causa della loro intolleranza;
intolleranza che gli italiani capirono bene e non li seguirono. Di quei
movimenti non rimane niente.
Se questi movimenti stanno rinascendo, la causa non può
essere della società civile, casomai, della politica che si sta attuando da una
quindicina d’anni a questa parte, politica che sta creando un sempre maggior
disagio nella popolazione giovane e no.