Berlusconi gongola, l’opposizione inciampa.
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Alla fine, dopo essere stato battuto sul rendiconto dello stato 2010, il premier è riuscito, in un modo o nell’altro e dopo un discorso alla camera vuoto di contenuti, ad ottenere la fiducia, che lui stesso aveva chiesto, con 316 si contro 301 no.
Questa è la seconda volta che si da il governo per spacciato ed è la seconda volta che resuscita.
Se l’opposizione non ha ancora imparato la lezione, allora c’è poco da sperare.
L’Aventino fu, nel 1924, la risposta dell’opposizione - meno i comunisti - parlamentare al governo Mussolini, dopo il delitto Matteotti. Delitto perpetrato dalle squadre fasciste e che mise in crisi il governo. Abbandonarono l’aula per ritirarsi in un'altra sala di Montecitorio al fine di costituire un parlamento legittimo perché nel parlamento ufficiale era ormai impossibile esercitare la libertà per i parlamentari eletti.
"I rappresentanti dei gruppi di Opposizione, riunitisi oggi a Montecitorio, si sono trovati d'accordo nel ritenere impossibile la loro partecipazione ai lavori della Camera, mentre la più grave incertezza regna ancora intorno al sinistro episodio di cui è stato vittima l'on. Matteotti. Pertanto i suddetti rappresentanti deliberano che i rispettivi gruppi si astengano dal partecipare ai lavori parlamentari della Camera, e si riservano di constatare quella che sarà l'azione del governo e di prendere ulteriori deliberazioni". Questa fu la risoluzione di quei parlamentari e, oggi, sappiamo che fu un errore non contrastare direttamente il governo.
L’opposizione, riproponendo quei fatti senza tener conto della diversa realtà, ha commesso un madornale errore di valutazione perché si è negata la possibilità di interagire – partecipando alla discussione dopo aver ascoltato il discorso in aula - direttamente con quei parlamentari del centro destra che stanno coltivando dubbi sulla politica di Berlusconi lasciandoli in balia di se stessi,e degli intrallazzi del premier, dando loro un segnale di contrapposizione verso tutti coloro che fanno parte della coalizione di centrodestra.
Inoltre, ha disatteso il ruolo proprio del parlamentare d’opposizione che è quello di critica e contrasto in parlamento.
Che questo governo stia vivendo alla giornata e che impegni il parlamento su questioni riguardanti il solo leader si sa da sempre. Si sa anche che la maggioranza è risicata e che potrebbe cadere ad ogni votazione o che debba chiedere la fiducia per ogni legge importante. Si sa anche che il discorso di Berlusconi era vuoto, senza un programma capace di dare un indirizzo reale alla soluzione della crisi. Questo non legittima, però, giochi e giochetti di opportunità da parte di un’opposizione che, almeno nelle intenzioni, sostiene di voler essere alternativa all'attuale schieramento.
Il non ascoltare in aula il discorso e sperare che non ci sia il numero legale per vanificare la votazione è stato un comportamento infantile che non lascia spazio ad azioni concrete. azioni che si possono attuare unicamente con la massiccia presenza ad ogni seduta parlamentare.
Inoltre, da un segnale di distacco dal popolo che, proprio in questi giorni, e a livello mondiale, sta protestando contro la crisi globale. Distacco che si manifesta proprio nel non sostenere le ragioni del popolo in parlamento, e ieri era un’occasione da non perdere per porre fine a questa legislatura proprio in base al malcontento generale – ormai non sono solo i meno abbienti a essere scontenti. Lo sono anche quelle categorie che, solitamente, sostengono i governi di centrodestra.
Va detto anche che l’opposizione non è affatto coesa sulla politica da sostenere per far fronte alla crisi; l’unica coesione è sulla fine del governo Berlusconi. Ma questo non basta! Non basta a creare l’alternativa che, allo stato attuale è ancora troppo disarticolata nelle sue componenti culturali per poter esprimere una politica unitaria.